L’Ora Siciliana: il giornale del Popolo Siciliano
L’Ora Siciliana. Chi siamo e la nostra storia
“EnnaOnLine” cominciò a pubblicare le sue prime pagine web nel 1998 e s’inserì subito fra i siti più visitati della provincia ennese. Lo scopo era di divulgare nel mondo, oramai senza più confini e sempre più globale, attraverso internet, i luoghi, i personaggi, la storia, la gastronomia, le tradizioni di Enna e della sua provincia. “Diventerà – si chiesero i quattro ragazzi universitari promotori dell’iniziativa – la sfida alla vera cultura di questa terra di Sicilia?”.
“EnnaOnLine” nell’ottobre del 2000 ampliò il proprio orizzonte e, collaborata da OkWeb (azienda ennese nella realizzazione di siti web), diventò il primo e il più importante portale della provincia di Enna.
“EnnaOnLine” nel gennaio 2001 si migliorò ancora e con “EnnaOnLineNews” offrì un servizio a 360° anche a quanti si trovavano lontani da Enna. Attraverso un’informazione ragionata sui più importanti avvenimenti della realtà ennese, e non solo, migliaia di visitatori dalle più svariate parti del mondo si collegavano a www.ennaonline.com apprezzandone sia il contenuto sia la qualità dei tanti servizi offerti.
“EnnaOnLineNews” attraverso internet arrivava, diversamente dai tradizionali canali informativi, molto più rapidamente all’utente finale consumatore di notizie. L’offerta d’informazione viaggiava così in modo più personale e diventava molto più vicina e sentita.
“EnnaOnLine” nel 2003 affidò la sua direzione al giornalista Angelo Severino (La Sicilia e Gazzetta del Sud), coadiuvato da uno staff redazionale molto attento alle problematiche della provincia di Enna. La realizzazione tecnica del sito web fu curata dal giovane e neo laureato Vladimiro Severino. Il 24 ottobre 2002 “EnnaOnLine” divenne anche cartaceo e distribuito gratis in provincia di Enna.
“EnnaOnLine”, nel giugno 2007 modificò la sua testata e fu diffuso come “L’Ora Siciliana”. Cambiarono anche gli argomenti trattati perché il giornale, che era nato per una diffusione locale, man mano si era allargato anche in altre zone dell’Isola.
“L’Ora Siciliana” voleva diventare il giornale del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, la voce di un Popolo che nel tempo ha perso la sua antica e gloriosa identità; di un Popolo che non vuole più essere trattato come suddito da un’Italia che considera la Sicilia una colonia; di un Popolo che desidera risorgere.
Dal 28 settembre 2014 al tradizionale “L’Ora Siciliana” cartaceo si abbina “L’Ora Siciliana online”, un giornale da scaricare e da stampare. Vogliamo scrivere non solo ciò che succede oggi nel mondo che ci circonda, ma anche e soprattutto ricordare gli eventi che accaddero in Sicilia nei vari millenni e non solo.
Con “L’Ora Siciliana” vogliamo raccontarvi gli anni dal 1943 e al 1946, dell’Evis che per parecchie persone (anche anziane) è solo una sigla. Oggi chi ricorda più i martiri indipendentisti siciliani massacrati a Randazzo il 17 giugno 1945? Eppure sono passati poco più di sessantacinque anni. Gli italiani, al contrario, ci obbligano a commemorare un loro 25 aprile che non appartiene alla storia siciliana.
La Redazione de “L’Ora Siciliana”
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La verità sulla Torre ottagonale di Enna
Sto leggendo dalle vostre pagine che trovo molto interessanti. Non conosco molto dell’EVIS e vorrei documentarmi. Spero di trovare materiale da leggere in queste pagine. Conosco abbastanza sulla resistenza al nazifascismo e posso dirvi che non è un imposizione assolutamente vista la partecipazione di duemila e cinquecento partigiani Siciliani attualmente censiti. Semmai dovremmo interrogarci seriamente sui motivi perché non c’è stata resistenza in Sicilia nonostante truppe tedesche e bunker disseminati lungo la costa. Conosciamo pure che già un anno prima dello sbarco le due mafie cugine Americane e Siciliane si sono adoperate in un’attiva e non tanto celata collaborazione con i militari Americani, ed ecco il motivo. Non so se EVIS sia una continuazione di quel piano con la scusa dell’indipendenza, ma penso di si per quel po’ che conosco.
Fantastico.. posso partecipare anch’io? Ci vorrei essere…
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