I protocolli del Fondo Proserpina
I protocolli che coinvolgono il Fondo Proserpina
E intanto spuntano altri famigerati protocolli d’intesa e altri nomi illustri che li avrebbero siglati, come l’assessore regionale alla salute Baldo Gucciardi e la vice presidente della Regione, allora assessore all’istruzione, Mariella Lo Bello.
dalla Redazione Cronaca “L’Ora Siciliana”
[Enna, 12 novembre 2015] – L’inchiesta avviata dal procuratore capo della repubblica Calogero Ferrotti è tuttora in corso e non coinvolgerebbe, per quel che si sa, l’università Kore di Enna per quanto addebitato alla Fondazione Proserpina e di cui abbiamo dato notizia ieri.
La guardia di finanza, che sta svolgendo gli accertamenti, avrebbe individuato alcune persone che avrebbero permesso a vario titolo l’inizio dei corsi di lingua rumena presso l’ospedale ennese. Sarebbero accusati dei reati di cui all’art. 110 e 323 del codice penale per concorso in abuso d’ufficio nonché per occupazione abusiva di terreni o edifici come previsto dagli art. 633 e 639 bis.
Il nocciolo dell’indagine riguarda il “Protocollo d’intesa per il funzionamento in Enna di corsi di laurea in chirurgia e medicina e delle professioni sanitarie” che la Fondazione Proserpina avrebbe stipulato e siglato nel 2014 con l’Asp di Enna e del quale accordo si sarebbero perse le tracce.
Nel corso delle verifiche, tra l’altro, le fiamme gialle ennesi si sarebbero accorti che la Fondazione Proserpina, nel momento in cui concludeva protocolli d’intesa, non si era ancora costituita nella società “Fondo Proserpina srl” e che quindi avrebbe agito come “ente di fatto”, eludendo la normativa in vigore.
Il comando provinciale della guardia di finanza di Enna quindi ritiene che «la trasformazione da ente tipicamente riconosciuto a prevalenza non profit in società di capitali, fa ragionevolmente ipotizzare che tale variazione sia dovuta surrettiziamente all’ottenimento della personalità giuridica, trasferendo irritualmente anche la valenza dei protocolli e convenzioni stipulate».
Per questo motivo sono finiti sotto sequestro i locali dell’ospedale “Umberto I” a Enna dove regolarmente si svolgevano da un mese le lezioni di lingua rumena obbligatoria per poter essere accettati al test di ammissione ai corsi universitari in medicina e professioni sanitarie erogati dall’università “Dunarea de Jos” di Galatj.
Al momento resterebbero fuori da questa indagine sia l’università rumena sia l’università Kore di Enna che non solo sarebbe completamente estranea al progetto voluto dalla Fondazione Proserpina ma che addirittura sarebbe stata contraria alla sua nascita.
E intanto spuntano altri famigerati protocolli d’intesa e altri nomi illustri che li avrebbero siglati, come denuncia la deputata cinquestelle Valentina Zafarana: «La convenzione con la Fondazione Proserpina era stata firmata meno di tre mesi fa dall’assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi e dalla vice presidente della Regione, allora assessore all’istruzione, Mariella Lo Bello».
Ed era stata proprio la Lo Bello che nella convenzione del 28 agosto 2015 aveva messo a disposizione “le proprie strutture e le proprie risorse umane e professionali per lo svolgimento delle attività in nome e per conto dell’assessorato della salute della Regione Siciliana”.
«È solo dopo l’intervento della procura di Enna, che adesso Gucciardi – attacca la Zafarana – ha scaricato la Fondazione Proserpina ma soprattutto il “guru” di questo progetto, l’ex amico Vladimiro Crisafulli, il barone rosso dell’ennese ex deputato del Pd».
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