Il Popolo Siciliano deve riappropriarsi dell’indipendenza
Se le cose vanno male in Sicilia la colpa
non è dello Statuto Speciale.
È arrivato il tempo che i Siciliani
drizzino la schiena.
di Angelo Severino ©
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Il Popolo Siciliano nell’arco di circa 70 anni ha perso completamente la sua dignità in maniera silenziosa e indolore. Vi ricordate il proverbio siciliano del topo e la noce? «Cci dissi un jornu lu surgi a li nuci: datimi tempu ch’a tutti vi spurtusu duci duci». A oggi il potere italiano è riuscito in modo indolore, duci duci, a indebolirgli la spina dorsale, a spurtusare la sua dignità. La maggioranza dei Siciliani ora non ha più la schiena dritta.
L’Italia, intesa come potere politico centrale e colonialista, è riuscita a togliere al Siciliano il diritto di formulare ed esprimere la propria opinione. Tra le cause principali sono da prendere in considerazione le scuole siciliane dove agli alunni viene insegnata una storia della Sicilia completamente falsata. L’altra causa è il bombardamento mediatico di notizie sulla Sicilia tanto che si fa fatica a capire quali siano le informazioni bugiarde e quelle vere. Se ci pensiamo bene, sotto il potere dell’Unione Europea, anche la stessa Italia sta avendo il medesimo destino della Sicilia.
Se le cose vanno male in Sicilia la colpa non è dello Statuto Speciale.
Il risultato di quanto detto, è che oggi il Popolo Siciliano sembra essersi addormentato perché pensa che tutto ciò che fa è sbagliato, che è incapace di far qualcosa di buono e, infine, che lo Statuto Speciale è la colpa di ogni suo male.
«Lo Statuto speciale è il cancro della mia povera disgraziatissima regione». A parlare così fu Pietrangelo Buttafuoco, originario di Nissoria (Enna), invitato dalle TV colonialiste italiane per screditare la sua Sicilia. Il “Buttafango” sullo Statuto Speciale è uno dei tanti oriundi siciliani che stanno contribuendo a spurtusare la schiena del Popolo Siciliano. [ Leggi ]
Qualsiasi “forestiero” che è arrivato in Sicilia è venuto con l’intenzione di conquistarla. Se il cosiddetto Regno delle Due Sicilie fu una maledizione per i Siciliani, da Garibaldi in poi è stato un continuo disgregare la dignità del Popolo Siciliano.
Gli anni d’oro dell’indipendentismo siciliano
In verità, vi è stato un periodo in cui la Sicilia ha drizzato la sua schiena. Negli anni dal 1943 al 1946 i Siciliani hanno cercato di riprendersi l’indipendenza che gli era stata sottratta ma che da millenni gli apparteneva di diritto. L’hanno voluta anche con le armi, combattendo una dura guerra contro l’Italia fino a quando non è arrivato l’armistizio, quel patto dal quale scaturì lo Statuto Speciale per la Sicilia.
Un’autonomia, dunque, non regalata come vogliono far credere ma conquistata sul campo di battaglia, con il sacrificio di decine di martiri morti affinché la Sicilia non potesse essere più colonia italiana. Oggi sembra che tutti i Siciliani abbiano scordato quegli anni di gloria per il Popolo Siciliano, abbiano dimenticato quello che nei millenni sono stati.
Milan Kundera scrisse che «Per liquidare i Popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il Popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta».
È arrivato il tempo che i Siciliani drizzino la schiena
Noi oggi vogliamo invece ricominciare da quegli anni gloriosi del dopoguerra. Vogliamo ricominciare da quei martiri siciliani:
«Voi non siete morti. Vessilliferi dei sacri diritti di questa terra, il vostro spirito aleggia e si confonde nell’unico palpito di amore del Popolo Siciliano».
È solo ricordando i nostri martiri che non saremo liquidati come Popolo, che la nostra antica storia non sarà distrutta e che nessuno mai potrà inculcarci una diversa cultura che non ci appartiene. Il Popolo Siciliano è formato da persone che vogliono alzarsi in piedi con la schiena dritta e riappropriarsi dell’indipendenza che gli è stata derubata. Penso che, allo stesso modo, anche gli Italiani dovrebbero raddrizzare la loro schiena e insieme alla Sicilia ribellarsi a questa “Matrix europea”, a ciò che ci è stato messo davanti agli occhi per nascondere la verità.
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I Siciliani devono recuperare il loro orgoglio, la loro tradizioni, la loro anima. É il momentodi riprendere in mano le redini dela Storia.
salve, come si fa a cambiare la testa ai siciliani se sono pecore, vanno su fb e suoi giornali a parlare di indipendenza o di cambiare , e poì come tutti politici italiani se voglio sopravvivere devo prostrarsi o colludersi con l’ultimo stato-mafia italiano che, 120 anni fa ha avuto inizio proprio in sicilia,