Olio di oliva con Trinacria vietato da maledetta Europa
Imbottiglia otto litri di olio extra vergine e lo regala
Multato perché in etichetta ha raffigurato la Trinacria
Olio di oliva con Trinacria vietato da maledetta Europa
di Angelo Severino ©
Maledette normative europee! È proprio il caso di dirlo perché quanto stiamo per raccontarvi è veramente incredibile. È intollerabile altresì accettare passivamente normative europee tendenziose verso l’Italia (e nel nostro caso verso la Sicilia) ma che, allo stesso tempo, favoriscono il commercio di prodotti alimentari d’importazione spacciati per italiani. Ma procediamo con ordine.
Dopo aver fatto raccogliere a mano le olive direttamente dalle piante (la cosiddetta brachiatura) del suo uliveto, Domenico Cassata, un insegnante di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, le trasporta in un rinomato frantoio della zona che utilizza il tradizionale procedimento meccanico di spremitura. Ottenuto un ottimo olio extra vergine di oliva, fruttato di media intensità, dolce e delicatamente piccante, gli viene l’idea di farlo assaggiare gratuitamente per capire se valga la pena di commerciarlo nei prossimi anni. Decide così di imbottigliare alcuni litri del suo olio in dieci bottigliette da 75 cl e di regalarle agli amici.
Due di queste bottiglie le dà in regalo a una sua amica che ha un noto ristorante a Milazzo. Ma che! Nemmeno il tempo di aprirne una che, alle ore 10,45 del 21 settembre scorso, nel locale arrivano due signori del “Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali”. Il motivo della visita è la verifica della rintracciabilità delle materie prime utilizzate per la preparazione delle pietanze nonché controllare se nel locale venga proposto al consumo olio di oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa europea vigente.
Dopo avere preso in mano la bottiglia d’olio del maestro Cassata, esaminatala scrupolosamente in tutte le sue parti, controllandone attentamente le etichette, i due funzionari ministeriali si accorgono che “dal sistema di etichettatura non risulta indicato il lotto di confezionamento”. Contestano l’illecito amministrativo e redigono un verbale di irregolarità. La violazione accertata prevede per il produttore una sanzione pecuniaria che va da 1.600 a 9.500 euro. Volendo fare una cosa equilibrata, visto che trattasi solo di due bottigliette di olio, decidono di far pagare soltanto (si fa per dire) 3.166 euro più 9 euro per le spese di notifica della contestazione dell’illecito.
Ma che numero di lotto si doveva scrivere sull’etichetta se non c’era nessun lotto di confezionamento perché si trattava solo di dieci bottiglie da 75 cl da regalare agli amici per un assaggio? Mah! E non finisce qui perché i due zelanti ispettori superano se stessi e interpretano una norma europea che ci fa esclamare irritati: Maledette normative europee!
Che è successo? Sul sistema di etichettatura sono state riscontrate quattro informazioni, in riferimento a indicazioni geografiche, che sarebbero (e il condizionale ci sta veramente tutto) in contrasto con quanto previsto dall’art. 4 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 29/2012 della commissione del 13 gennaio 2012 relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva.
A Domenico Cassata è stato innanzitutto contestato il fatto che sull’etichetta avesse scritto “Castroreale-Sicily” come zona geografica nella quale le olive erano state raccolte. Inoltre dovrebbe pagare la multa per aver usato l’espressione “Olio ottenuto da olive selezionate dalle miglior cultivar siciliane raccolte per brachiatura a mano” nonché per la “rappresentazione grafica della Sicilia” all’interno della quale era riportata la dicitura 100% italiano.
E ora, la gran minchiata finale! I due verbalizzanti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali hanno disapprovato il “simbolo della Trinacria” sull’etichetta e quindi di applicare una sanzione. Per questa violazione è prevista una pena pecuniaria da 500 a 3.000 euro e, volendo fare una cosa proporzionata, visto che trattasi solo di due bottigliette di olio da 75 cl, gli ispettori stabiliscono una multa di soltanto (si fa per dire) 1.000 euro più i soliti nove euro di spese di notifica.
Domenico Cassata si è rivolto a un avvocato che ha preparato uno scritto difensivo perché, come sembra, in questa contestazione amministrativa si possono intravedere delle incongruenze, imprecisioni e dati incompleti.
Che dire! C’è chi sa come imbottigliare (truffando) tonnellate di olio di oliva contraffatto, “deodorato” con sostanze chimiche e dichiarato extravergine, proveniente da chissà quale parte del mondo. E c’è chi, come il caso che stiamo trattando, produce da sé un ottimo olio extra vergine di oliva e che, in buona fede, lo fa imbottigliare in una decina di bottigliette da 75 cl e l’ha regalato ad amici. Maledette normative europee!
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poveri noi vogliono davvero annientare la nostra sicilia, dal cielo con le scie e da terra con questi elementi.spero solo che non siano siciliani ,traditori delle proprie origini.