Musumeci ha vinto ma il Popolo Siciliano ha perso
Nello Musumeci ha vinto
ma il Popolo Siciliano ha perso l’autonomia
di Angelo Severino ©
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LA VITTORIA DI MUSUMECI
Queste elezioni 2017 per il rinnovo del Parlamento Siciliano (chissà se prossimamente lo potremo chiamare ancora così) le ha vinte lo schieramento di centrodestra, capeggiato da Silvio Berlusconi, attraverso un abile meccanismo politico-elettorale fatto di losche alleanze, di fabule e di intrecci che pensavamo di averci lasciato alle spalle.
Ha vinto Nello Musumeci, ma ha perso la Sicilia perché durante questi prossimi cinque anni lo Statuto Speciale della Regione Siciliana sarà rivisto e svalorizzato. Il nuovo Presidente della Regione Siciliana (prossimamente chiamato governatore della Regione Sicilia) sarà sostenuto da trentasei deputati (prossimamente chiamati consiglieri regionali) sui settanta eletti, tra i quali quattro di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini.
Matteo Renzi aveva deciso (riuscendoci) di consegnare la Sicilia al Cavaliere. Matteo Salvini aveva cercato (riuscendoci) di acciuffare i voti di qualche ascaro siciliano. Roberto La Rosa aveva fantasticato (non riuscendoci) di essere eletto presidente della Regione Siciliana. Non rimanevano che soltanto due contendenti: Giancarlo Cancelleri candidato M5S e Nello Musumeci candidato sostenuto (ma non tanto gradito) da Forza Italia e da un nugolo di partiti di centrodestra.
Ha vinto il Partito dell’Astensione che ha ottenuto 2.179.295 voti (corrispondenti al 46,75% del corpo elettorale). Chi, invece, si è recato alle urne è stato il 53,25% di chi ha diritto a votare e ha espresso queste preferenze:
∼ Nello Musumeci Presidente 830.821 voti (39,846%)
∼ Movimento 5 Stelle 722.555 voti (34,654%)
∼ Micari Presidente 388.886 voti (18,651%)
∼ Cento Passi per Fava Presidente 128.157 voti (6,146%)
∼ Siciliani Liberi per La Rosa Presidente 14.656 voti (0,703%).
DI STEFANO, DI MAIO E CANCILLERI E GLI IMPRESENTABILI
Lunedì ero lì, a Caltanissetta, insieme a numerosi colleghi giornalisti della carta stampata e televisiva, per seguire l’esito degli scrutini. Sono state ore in cui, via via che arrivavano i risultati, aumentava il timore di una sconfitta, anche se di breve distacco.
Nel tardo pomeriggio, quando i risultati, anche se non definitivi, erano comunque già scontati, arriva il deputato nazionale Manlio Di Stefano e dichiara che le elezioni potrebbero essere state falsate da imbrogli e che potrebbe esserci da parte del M5S una richiesta di un riconteggio dei voti. Ha anche riferito che «è una cosa inquietante il fatto che Catania, per la prima volta nella storia d’Italia, cento presidenti di seggio si dimettono prima delle elezioni. Voci dicono che possono esserci pressioni ricevute negli ultimi giorni. Ed era per questo che avevamo chiesto l’intervento dell’Osce che ci è stato negato da questo governo nazionale». L’Osce è l’organizzazione di Ginevra che si occupa di vigilare sulla correttezza del voto.
In sala stampa del Movimento, vengono poi Luigi Di Maio (che in tre mesi di campagna elettorale ha percorso per lungo e per largo la Sicilia) e Giancarlo Cancelleri accompagnati da scroscianti applausi. «Molti degli astenuti – si sfoga Di Maio – fra qualche mese si pentiranno per non essere andati a votare perché saremmo riusciti a batterli». E poi aggiunge: «Noi abbiamo il voto libero, il voto pulito, il voto consapevole, il voto bello! Gli altri vincono, ma grazie all’UDC che sosteneva Crocetta cinque anni fa e che adesso sta con Musumeci. Vincono grazie ai voti degli impresentabili, grazie a bambini prodigio che tutto a un tratto riescono a ottenere ventimila voti dal nulla. Fantastico!».
E quando parla di “bambini prodigio” intende dire di Luigi Genovese, 21 anni, studente di giurisprudenza, candidato a Messina nelle liste di Forza Italia. È figlio di Francantonio, condannato in primo grado a 11 anni per reati che andrebbero dalla truffa al riciclaggio sui fondi europei della formazione. Era stato prima segretario regionale del Pd e poi passato nel partito di Berlusconi. Nel suo collegio elettorale, il giovane Luigi Genovese ha rastrellato quasi 20 mila preferenze, un terzo di tutta Forza Italia nel Messinese.
Dopo essersi sfogato con gli impresentabili, bambini prodigio e quant’altro, Luigi Di Maio invita Giancarlo Cancelleri a commentare il risultato elettorale del M5S in Sicilia. Esordisce informando la stampa che non era sua intenzione congratularsi con Nello Musumeci per aver vinto «perché altrimenti avrei dovuto chiamare tutti quelli che sono i veri vincitori di questa competizione elettorale: i Genovese, i Cuffaro e tutti gli altri. Questa vittoria – continua Cancelleri – è una vittoria contaminata dagli impresentabili con i quali noi non avremo mai un dialogo. Qualcuno poi dovrà spiegarci come Genovese junior ha preso quei 20mila voti».
Cancelleri ha quindi invitato i Siciliani «a rallegrarsi perché il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica all’ARS». Dopo aver ringraziato quanti gli sono stati vicini in questa campagna elettorale, ha invitato la moglie Elena ad avvicinarsi a lui per baciarsi passionalmente, immortalati da decine di telecamere e cellulari. A volte i vincitori sono i perdenti!
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Dico solamente che Musumeci & C debbono ben guardarsi da toccare,anche minimamente,lo Statuto Siciliano.La pazienza ha un limite.
Un Siciliano piccolo piccolo.