Mezzojuso, Troina e… il buon Giletti Massimo
Legalità e senso dello Stato
non possono essere un concetto “elastico”
di Francesco Librizzi ©
[ Questo articolo può essere commentato con WhatsApp +39 392 314 2108
I commenti saranno pubblicati in questa pagina ]
Lunedì, 13 Maggio 2019 – C’è una Sicilia che si impegna a portare in alto i valori della legalità, mentre un’altra che fa quasi fatica a crederci. Lo si è capito ieri sera durante una diretta televisiva a La7 con Massimo Giletti. Da una parte vi è Troina (nell’ennese) e dall’altra parte vi è Mezzojuso (nel palermitano).
Questi due paesi, in qualche modo, rappresenterebbero i due volti di una terra ricca di arte, storia, monumenti, ma piena di contraddizioni. Si è visto come in queste due piccole città siciliane, dove in molti casi la mafia ne ha impedito lo sviluppo, il concetto di legalità sia estremamente “elastico”.
Da un lato, importante per una struttura sanitaria all’avanguardia (l’Oasi), c’è Troina dove in questi ultimi anni l’ha fatta da padrone la cosiddetta mafia dei pascoli; dall’altro lato c’è Mezzojuso, conosciuto per la storia delle sorelle Napoli, vittime di intimidazioni mafiose nella loro azienda agricola, novanta ettari di terra che i malavitosi vorrebbero appropriarsene.
E se le donne hanno detto in diretta televisiva che non sarebbero mai andate via da Mezzojuso, il sindaco e alcuni cittadini del paese hanno invece contestato Giletti: “Siamo stanchi di essere trattati come mafiosi e omertosi. Giusto far presente la vicenda delle sorelle Napoli, ma non condividiamo i termini usati e come sia stato trattato l’argomento”. Insomma, ai cittadini di Mezzojuso non è affatto piaciuto essere stati definiti “omertosi”.
E alla domanda di Giletti al sindaco Salvatore Giardina del perché per un anno la problematica non è stata approfondita, la risposta è stata che lui l’aveva appreso soltanto dalla stampa. A questo punto, sempre Giletti, avrebbe voluto che la cittadina di Mezzojuso si fosse schierata nettamente a favore delle sorelle Napoli, che avesse condannato la “mafia dei pascoli”, che avesse gridato “Sì alla legalità”. Mezzojuso è rimasta invece quasi muta.
Cosa che invece non è accaduto a Troina dove il sindaco Fabio Venezia, schierandosi già in passato con lo Stato, aveva firmato con la prefettura di Enna un protocollo contro la mafia dei pascoli. Ieri sera, durante la trasmissione televisiva, la piazza di Troina si è stretta non solo attorno al loro sindaco, ma ha anche abbracciato quei lavoratori onesti, quegli agricoltori che si sono ribellati al pizzo. Ricordiamo che da un po’ di tempo Venezia e l’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci hanno deciso di intraprendere “senza se e senza ma” la strada della legalità.
Troina ha dato un bell’esempio perché il concetto della legalità non vada “insabbiato”. Elogiata è stata, pertanto, la scelta della cittadina ennese di schierarsi nettamente dalla parte dello Stato. Troina e Mezzojuso: due paesi di Sicilia ma nettamente diversi per quanto riguarda il concetto della legalità.
Scarica i pdf del giornale
Diventa editore de “L’Ora Siciliana”
Leggi come sostenerci