Festa solstizio estate 2020. Enna non c’è
La Torre ottagonale di Enna esclusa dalla
“Festa nazionale del solstizio d’estate”
Il sindaco di Enna Maurizio Dipietro e i suoi assessori, dando per scontato che la Torre sia stata costruita dall’imperatore svevo Federico II, rifiutando qualsiasi nuova ipotesi che possa dimostrare il contrario, hanno, di fatto, estromesso l’antico osservatorio astronomico dalla festa del solstizio.
di Angelo Severino ©
Festa nazionale del solstizio d’estate.
Poteva essere un’occasione d’oro da afferrare a volo, senza pensarci due volte. Invece no. L’amministrazione comunale di Enna si è lasciata sfuggire, ancora una volta, l’opportunità di far conoscere al mondo una fra le sue più straordinarie bellezze che la città ha ereditato dall’antichità. Stiamo parlando della “Festa nazionale del solstizio d’estate” del 20 giugno 2020 e della Torre ottagonale di Enna, l’antico osservatorio-geodetico costruito dai Siculi tremila anni fa. Peccato!
Peccato, perché la Torre ennese sarebbe stata inserita dagli organizzatori della Festa del solstizio d’estate tra quei luoghi di incredibile suggestione e patrimonio unico al mondo. Ricordiamo che l’evento è stato sostenuto dalla RAI, dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, dal Museo Galileo di Firenze, dalla Società Astronomica Italiana e da Coelum Astronomia.
«Per molti millenni, in ogni luogo del Mediterraneo e dell’Europa il solstizio estivo – fanno sapere al Comitato Organizzatore della Festa del solstizio d’estate – è stato l’occasione di grande festa dei popoli, nel momento in cui la natura fiorisce nell’opulenza dei frutti tra il frinire delle solari cicale e il canto lunare dei grilli… un tempo di assoluta positività e di vicinanza alla natura nel suo pieno rigoglio che, lo ricordiamo, quest’anno cade il 20 giugno».
È qui la festa? No a Enna non c’è perché il Sindaco non la vuole.
Ma in questo straordinario viaggio tra le bellezze d’Italia all’inseguimento del Sole non è stato previsto il collegamento in diretta web con la Torre ottagonale ennese. Ciò è dovuto al fatto che il sindaco di Enna Maurizio Dipietro e i suoi assessori danno per scontato che la Torre sia stata costruita dall’imperatore svevo Federico II e che perciò rifiutano qualsiasi nuova ipotesi che possa dimostrare il contrario.
Ultimamente è stato pubblicato il libro “La verità sulla Torre ottagonale di Enna” che riporta gli studi che il colonnello del genio militare Umberto Massocco effettuò negli anni 1950-1980. Da quelle scrupolose ricerche risulta che la Torre non è una banale struttura medievale ma un antichissimo osservatorio astronomico-geodetico allineato solstizialmente.
Sul lato nord-est della Torre che guarda verso Riposto, infatti, si trova la grande finestra dalla quale è possibile ammirare l’eccezionale spettacolo offerto dal solstizio estivo e il formarsi del primo raggio di sole che, nel buio, si muove lentamente verso il centro della stanza.
Solstizio estivo 2018 filmato con stratagemma che beffa il Sindaco.
Il 24 giugno 2018, per verificare se gli studi del Massocco fossero esatti, avevamo chiesto al sindaco di Enna l’autorizzazione ad accedere all’interno della Torre durante le ore del solstizio. Purtroppo ci è stato negato ma, grazie al team della Zenit Security di Enna, fu possibile filmare, con uno stratagemma informatico, il solstizio all’interno della Torre ottagonale. Il video verrà divulgato in occasione dei prossimi convegni durante i quali si discuterà sulla Torre ottagonale e sulla sua antica funzione.
La Festa del solstizio d’estate del 20 giugno 2020 si è svolta durante l’intera giornata su Youtube, (dalle 5:30 alle 23:00) e si è conclusa in serata. Sono stati collegati via web oltre venti luoghi unici e di incredibile suggestione per immortalare quegli “attimi fuggenti” del Sole che li andava sfiorando. Ma Enna, per ottusità dell’amministrazione comunale, è stata esclusa da questo itinerario che avrebbe dato lustro e turismo a una città che sta morendo culturalmente e politicamente.
La Luna che stacca un morso del disco solare.
Inoltre, durante il solstizio d’estate 2020, dalla Torre di Enna sarebbe stato possibile assistere, all’incirca alle 6:56, allo spettacolo dell’eclissi anulare del Sole che è stato visibile soprattutto nei cieli della Sicilia. All’alba di domenica 21 giugno la Luna, che stava per tramontare, si è trovata vicina all’apogeo (distanza massima dalla Terra) e ha coperto, ma non del tutto, il Sole che era nello stesso punto all’orizzonte. Anticamente questo fenomeno veniva chiamato “la Luna che stacca un morso del disco solare”.
Peccato che dalla Torre ottagonale non è stato possibile assistere a questo evento astronomico molto emozionante. Al sindaco e alla sua amministrazione non interessa un vero risveglio storico-culturale che possa riavviare seriamente il turismo nell’antica Enna, nella città fondata dai Siculi nella quale realizzarono l’osservatorio-geodetico come punto centrale del Templum celeste di Sicilia. Hanno continuato, invece, a credere che la Torre ottagonale appartenesse a Federico II e a finanziare quelle associazioni che sull’imperatore svevo hanno salvadanai sempre pronti per essere riempiti.
Fin dall’antichità il solstizio estivo è stata l’occasione di grande festa dei popoli, un momento che segnava la rinascita della natura, quindi un tempo di assoluta positività e di vicinanza alla natura nel suo pieno rigoglio. Ogni anno, in tutto il mondo, migliaia di siti astronomici di ogni epoca (Stonehenge, ad esempio) vedono un’alta affluenza di persone per assistere al magico meraviglioso spettacolo del sorgere del sole. Ma Enna, per volontà delle istituzioni locali non può usufruire di questa forma di turismo culturale.
Soltanto cinque persone per un evento che si ripeterà fra 76 anni.
Il 21 dicembre 2018, in occasione del solstizio d’inverno, sarebbero state in centinaia le persone che sarebbero venute a Enna ad assistere dalla Torre ottagonale al fenomeno della “Luna fredda”. Ma eravamo invece solo in cinque ad ammirare lo spettacolo della “Luna piena” che sorgeva si si posizionava sopra l’Etna mentre dal lato opposto il Sole tramontava. Peccato! Perché adesso l’identico evento si ripresenterà durante il solstizio invernale del 2094, ossia fra 76 anni!
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